Vasta area di circa 12 chilometri quadrati, situata tra i due rami terminali della foce del fiume Tevere e il Mar Tirreno, nel territorio del comune di Fiumicino.

Non si tratta di un'isola di formazione puramente naturale, ma di una porzione di terra alluvionale che ha acquisito la sua conformazione attuale in epoca romana, in seguito alle grandiose opere portuali volute dagli imperatori Claudio e Traiano. Nello specifico, la sua condizione insulare fu creata quando l'imperatore Traiano (II secolo d.C.) fece scavare o allungare un canale navigabile che collegava il Tevere al porto imperiale: questo canale, noto come Fossa Traiana (oggi Canale di Fiumicino), tagliò la lingua di terra, separandola definitivamente dal continente.

L'appellativo di "Sacra" risale all'antichità e si deve alla presenza della Necropoli di Porto, una delle aree sepolcrali romane meglio conservate e più estese del Mediterraneo. Questa necropoli monumentale, risalente al I-IV secolo d.C. e situata lungo l'antica strada che collegava Ostia a Portus (il porto di Traiano), ospita le tombe di numerosi abitanti dell'antica città portuale, spesso decorate con mosaici e affreschi che illustrano i mestieri dei defunti. Oltre al sito archeologico della necropoli, l'isola vanta altri importanti resti, tra cui le Terme di Matidia e l'antica Basilica di Sant'Ippolito.

Fertile e coltivata in epoca romana, l'Isola Sacra divenne in gran parte una zona paludosa e malarica durante il Medioevo, cadendo in uno stato di abbandono per secoli. Fu soltanto alla fine del XIX secolo, con l'avvio delle opere di bonifica del litorale romano, che l'area fu recuperata e colonizzata, in particolare da coloni provenienti da Ravenna. Il suo sviluppo moderno, con l'edificazione di abitazioni e infrastrutture come il Ponte 2 Giugno (inaugurato nel 1948), è strettamente legato alla costruzione e all'espansione dell'Aeroporto di Fiumicino a partire dagli anni Settanta.