È una delle strutture più significative e imponenti della Roma repubblicana, strettamente legato alla gestione degli approvvigionamenti (l'annona) e al traffico fluviale sul Tevere. Le sue mastodontiche rovine si trovano nell'area del moderno quartiere Testaccio, vicino all'antico porto fluviale Emporium e al Monte Testaccio (l'enorme discarica di anfore).
La costruzione fu avviata nel 193 a.C. dagli Edili Curuli Marco Emilio Lepido e Lucio Emilio Paolo (da cui deriva il nome) e fu probabilmente completata o ampliata dai Censori nel 174 a.C.
L'edificio fu concepito per servire da vasto complesso di magazzini (horrea) per lo stoccaggio delle merci (principalmente cereali, ma anche olio, vino e marmi) che arrivavano via nave e venivano sbarcate lungo la vicina Ripa Marmora.
La struttura misurava circa 487 metri di lunghezza per 60 metri di larghezza e si estendeva su una superficie di quasi 3 ettari. Internamente, l'edificio era organizzato su un piano con centinaia di pilastri che creavano un sistema di 50 navate trasversali e sette longitudinali, coperte da una serie di volte a botte. Una simile configurazione la rendeva simile a un moderno hangar o capannone, progettata per massimizzare la capacità di stoccaggio in prossimità del Tevere.

