Fu il sistema portuale marittimo che succedette al porto fluviale di Ostia, ideato per risolvere l'annoso problema dell'approvvigionamento di grano e altre merci essenziali per la crescente popolazione di Roma. Il sito, oggi a circa 4 km dalla costa attuale, si sviluppò attraverso due fasi imperiali:

  1. Porto di Claudio (42-64 d.C.): Iniziato dall'imperatore Claudio e completato da Nerone, fu un ampio bacino artificiale protetto da due lunghi moli e sormontato da un grande faro (eretto sulla nave che aveva trasportato l'obelisco vaticano). Nonostante la sua mole, soffriva di insabbiamento ed era esposto alle tempeste, come quella del 62 d.C. che affondò circa 200 navi.
  2. Porto di Traiano (100-112 d.C.): Per porre rimedio ai difetti strutturali del porto di Claudio, l'imperatore Traiano fece scavare un nuovo bacino interno, il celebre Bacino Esagonale. Questa struttura, estesa per circa 33 ettari e dotata di un profondo sistema di magazzini (horrea) e infrastrutture (come i Magazzini Severiani), era più sicuro e permetteva l'attracco contemporaneo di centinaia di navi. Il bacino era collegato al Tevere tramite un canale artificiale (l'attuale Fossa Traiana), la cui costruzione diede vita all'Isola Sacra.

L'accresciuta importanza dello scalo portuale portò alla nascita di un vero e proprio insediamento urbano chiamato Portus Romae nel 314 d.C. La sua funzione fu vitale per l'Impero fino al VI secolo d.C., quando l'invasione dei Goti (537 d.C.) e l'insabbiamento progressivo ne decretarono il declino.

Oggi, l'area archeologica dei Porti di Claudio e di Traiano (divisa tra l'area demaniale e l'Oasi di Porto della famiglia Sforza-Cesarini) e la Necropoli di Porto all'Isola Sacra sono un sito unico, fondamentale per comprendere la potenza logistica ed economica di Roma imperiale.

TiberIA