È l'attuale scalo marittimo e peschereccio posto lungo l'asse fluviale del Tevere in prossimità della foce. L'infrastruttura è vitale per l'economia e l'identità della città di Fiumicino, il cui nucleo urbano è sorto e cresciuto in stretta dipendenza dalle attività marittime e fluviali.

Questa sezione del Tevere, che sfocia nel Mar Tirreno, è stata oggetto di continui interventi di dragaggio e manutenzione nel corso del tempo per garantire la navigabilità, essenziale per il commercio e la pesca. L'attuale conformazione del porto, definita come porto canale, è frutto di ammodernamenti e adeguamenti realizzati principalmente nel XX secolo per supportare la flotta peschereccia locale e il traffico commerciale minore.

Fiumicino è riconosciuta come uno dei principali mercati ittici del Lazio, e le banchine del porto sono il cuore pulsante dove quotidianamente viene sbarcato e commercializzato il pescato [Pro Loco Fiumicino]. Questa attività, unita ai cantieri navali per la costruzione e la riparazione, definisce il carattere industriale e artigianale del porto.

Oltre alla pesca, il porto svolge un ruolo cruciale nel diporto turistico, offrendo ormeggi e servizi per imbarcazioni da diporto.

Il progetto per la realizzazione di un nuovo porto turistico-crocieristico a Fiumicino, guidato dalla controllata del Royal Caribbean Group, è oggetto di una profonda frattura nell'opinione pubblica. L'Amministrazione comunale lo sostiene come opera "essenziale" per il Giubileo 2025, prospettando un investimento da 600 milioni di euro e la creazione di migliaia di posti di lavoro stabili, volti a proiettare Fiumicino come scalo turistico di Roma. Di contro, comitati cittadini e associazioni ambientaliste come Italia Nostra e Legambiente osteggiano duramente l'opera, denunciando la devastazione ambientale e paesaggistica del litorale di Isola Sacra e l'assoluta inadeguatezza delle infrastrutture viarie locali a gestire l'afflusso delle navi da crociera. La situazione attuale vede il progetto ancora in attesa del decreto di Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) definitivo, dopo un lungo e complesso iter autorizzativo, mentre le recenti recinzioni in cemento dell'area hanno acuito le tensioni tra residenti e proponenti.

TiberIA