Situato sulla riva sinistra del Tevere, nei pressi dell'attuale Ponte Rotto e di fronte l'Isola Tiberina, fungeva da punto di arrivo cruciale per le merci provenienti dalla navigazione fluviale.

La presenza del Porto Tiberino era strettamente connessa a due importanti strutture pubbliche limitrofe: l'Area Sacra di Sant'Omobono e il Foro Boario. L'Area Sacra, con i suoi templi dedicati alla Fortuna e alla Mater Matuta, era il centro religioso legato alla prosperità commerciale, mentre il Foro Boario era il mercato del bestiame e, più in generale, il cuore degli scambi marittimi e fluviali, a testimonianza di come l'attività portuale fosse direttamente integrata nel tessuto economico e religioso della Roma arcaica.

Quando l'attività commerciale crebbe esponenzialmente, in particolare con l'espansione nel Mediterraneo, il Porto Tiberino si rivelò insufficiente. Per far fronte all'aumento dei traffici e alla necessità di immagazzinare grandi quantità di merci, l'antico scalo fu soppiantato o affiancato, a partire dal II secolo a.C., dalla costruzione di strutture più ampie e funzionali, prima tra tutte l'Emporium e, successivamente, i più moderni porto di Ripa Grande e porto di Ripetta.

TiberIA